Nizza.
Nizza tante cose mi vengono in mente.
A Nizza ci vado a vivere a fine febbraio.
A Nizza una mia cara amica ha un appartamento.
A Nizza a lavorare come interprete per mio padre.
A Nizza a luglio…
A Nizza il mio primo topless.

Svestirsi per il tuffo – Fosco Maraini
Io e Fede andavamo a Marsiglia e passavamo in spiaggia le ore tra un passaggio condiviso in covoiturage e l’altro. Lei leggeva Camus (o era Sartre?), io un deludente Izzo.
Voglio fare il bagno… Andare al mare e non fare il bagno per me è come andare a Torino e non vedere la Mole, venire in Italia e mangiare in un McDonalds, camminare su un prato e non mettersi scalza.
Accanto a noi una donna sui 50 anni prende il sole in topless nell’indifferenza totale.
Non posso fare a meno di pensare come verrebbe vista in Italia (ma guarda un po’, alla sua età, anche se in effetti ha un bel seno, può ancora permetterselo…) mentre io vedo solo una donna libera in spiaggia di prendere il sole dove vuole.
Eccitata come una bambina stresso Fede sulla questione e alla fine mi tolgo il reggiseno e mi tuffo. Ricordo lo stupore del mio seno per la prima volta libero di muoversi nell’acqua contro di me, seguendo il mio corpo o le onde, forze opposte e dolci, l’aria uscendo dal mare.
Da quel giorno il reggiseno non l’ho quasi mai più messo: la libertà è un vizio… Lo tengo ancora nelle spiaggette per famiglie, e quando non voglio sguardi fastidiosi. Non mi sento costretta a coprirmi ma scelgo di farlo perché ho più bisogno della tranquillità che dell’abbronzatura uniforme, a volte…
Per questo non ho niente da dire di e a tutte le donne che si sentono a loro agio col cosiddetto “burkini”. Ogni giorno scegliamo che abiti mettere in base ai luoghi in cui ci recheremo e a come essere comode e tranquille in quelle situazioni. È quando non scegliamo che ci facciamo del male. I tacchi alti solo perché è sera, un certo vestito costoso solo perché è di moda. Vi ricordate quanto ero felice e meravigliosa e io al matrimonio di mia sorella, col vestitino rosso da 7 euro preso nel negozio dei cinesi e le paperine basse con le borchie che ho da anni e anni? E non mi permetterei mai di dire che le altre invitate che avranno speso cento, cinquecento, mille euro, che han tenuto i tacchi, o che han seguito una moda… fossero meno felici di me! Non decido io che sono vittime di un trand o schiave di un modello. E lo stesso vale per quelle donne che vogliono tenere il velo o altri abiti in spiaggia e in acqua (non dovrebbe pure essere più igienico? Ve le ricordate da bambini le menate per la cuffia in piscina? Senza contare che troppo sole fa male alla pelle). Non le credo più infelici né più stupide né più prigioniere di me. Se hanno scelto il loro abbigliamento sarò al loro fianco (tette al vento) a rivendicarlo… se avranno bisogno di me e chiederanno solidarietà! Se vorranno far da sole la loro lotta e parlare per loro stesse, io non farò la donna bianca occidentale frustrata perché non può salvare la povera donna nera oppressa e sono certa che troverò qualche altra battaglia di cui occuparmi a casa mia: i medici obiettori, le difficoltà ad abortire, le coppie gay prese a botte, le mucche stuprate per il filetto della sera e il latte alla mattina, i processi alle minigonne… (Ma quindi cos’è che va bene? Troppo coperte no, troppo scoperte nemmeno… Come dobbiamo vestirci, decidetevi! Anzi no, decidiamo noi!)
Questo nostro vostro credersi migliori, più aperti, più democratici non vi rende automaticamente più liberi e specialmente non liberi di giudicare gli altri e le altre… La libertà si costruisce giorno dopo giorno e non è negando libertà di espressione, abbigliamento e confessione religiosa a un’altra donna che abortirò più in fretta se voglio, o adotterò un eventuale figlio con un’eventuale compagna, o eviterò commenti sessisti per strada comunque io sia vestita, o eviterò che mi chiedano cosa ne penso della maternità ai colloqui di lavoro, che mi facciano il processo se vengo stuprata.
Lasciatemi in pace col mio topless, e lasciatele in pace col loro burkini. Pensate ai cazzi vostri nei vostri costumi. E come dice la Bibbia:
Perché guardi il burkini attorno agli occhi di tua sorella, mentre non scorgi i prosciutti (almeno fossero di seitan) che coprono i tuoi?
Sotto il vestito niente purtroppo spesso è quello che ci accomuna …in molti!
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