Ogni avvenimento è parte di una specie di rebus: raccontando la vita nella giusta maniera la soluzione a questo ci verrà svelata. Sono io, narratore mediocre, che non riesco a dare un senso alle parti della mia vita, non riesco a esporle in maniera che il messaggio divino connaturato all’esistenza di qualsiasi essere vivente compaia, si faccia chiaro.
Questa sensazione, la sensazione che ci fosse qualcosa da scoprire e rivelare, in alcuni periodi è stata fortissima, abbacinante, totalizzante: una specie di estasi profetica continua attraversava le giornate, se anche il senso mi sfuggiva una profonda fede in qualcosa di sconosciuto continuava a dirmi che alla fine, arrivata al giorno ultimo della mia vita, mi sarei voltata indietro e avrei guardato al tutto con estrema chiarezza, capace di unire i punti salienti della mia vita come se fossero astri di costellazioni.
Marta Zura-Puntaroni, Grande Era Onirica